Ristrutturazione interna di immobile prospiciente il Santuario della Madonna della libera destinato a wine bar. Entrando si rimane avvolti da un aurea calda, enfatizzata dalla controsoffittatura realizzata tramite l’installazione di manici da scopa. Questi elementi sono stati scelti sia per abbassare il costo delle materie prime, sia per la loro facile reperibilità vista la posizione che occupano in commercio.
Condizione necessaria alla realizzazione di questa “architettura a filiera corta” è stato il coinvolgimento delle maestranze locali nella fase preliminare del progetto e non dopo, al fine di concordare la messa a punto delle tecnologie necessarie ed i sistemi costruttivi sulla base delle possibilità delle forze in campo.
Questo iter procedurale rappresenta l’esempio concreto di come sia importante il concetto di rete applicato alla progettazione sostenibile, in un’epoca dove si disegna al computer non sapendo cosa sia la polvere del cantiere.
