ANTONELLO PACE STUDIO – Interior design

I professionisti APS sono alla continua ricerca di nuovi sistemi costruttivi in grado di promuovere l’artigianato locale utilizzando materiali poveri e facilmente reperibili. Il nucleo del progetto racchiude quella che poi è diventata la linea guida dello studio APS Interiors: un approccio all’architettura che sia sostenibile e che rispetti gli spazi ambientali su cui andare ad operare.

In particolare lo Studio, avvalendosi di un team polivalente di professionisti, è molto sensibile alle tematiche energetiche ed ambientali e questa attenzione viene poi riversata sull’intera filiera di Progettazione.

Soluzioni per lo sviluppo urbano

Il fenomeno dell’espansione urbana, in costante aumento e sempre più insostenibile, secondo la visione di Antonello Pace e del team dello studio può essere contrastato attraverso l’intensificazione del trasporto pubblico, come dimostrano città all’avanguardia come Johannesburg e New York, riferimenti assoluti per lo sviluppo urbano sostenibile.

Un altro ruolo importante nella politica dello studio è giocato dal risparmio energetico che, grazie alle nuove tecnologie in perenne evoluzione, andrebbe certamente ad abbassare il dispendio superfluo delle risorse naturali del territorio. Gli influssi di questa forte cura per la causa ambientale, si ritrovano anche nell’attività di design d’interni disponibile presso lo studio, che predilige l’impiego di materiali poveri e di lavorazioni artigianali, in una continua ricerca suoi vuoti.

È possibile, inviando allo studio il progetto o richiedendo un sopralluogo sul posto previo pagamento, realizzare in pochi giorni un progetto unico e sofisticato per diversi habitat interni, che sappia appagare i gusti e le aspettative di ciascun cliente.

La MISSION dello studio

Nuovi sviluppi urbani nel segno della sostenibilità

APS Interiors, lo studio di architettura fondato da Antonello Pace nel 2018, raccoglie al suo interno un gruppo di ingegneri e architetti qualificati, oltre che impegnati nel sostenere un tipo di architettura ecosostenibile e rispettosa del suolo.

A partire dalla consapevolezza che il suolo naturale fornisce all’umanità tutta una serie di risorse per il suo sostentamento, è necessario approfondire la campagna di sensibilizzazione rispetto al processo di progressiva copertura artificiale del suolo, dovuto all’insediamento urbano. Troppo spesso infatti ci si dimentica di come l’abuso del suolo, rappresentato da scorrette pratiche agricole, zootecniche e forestali, stia lentamente distruggendo le naturali funzioni del suolo e dunque le sue risorse, destinate così a scomparire.

Il rapporto artificiale con il suolo naturale deve essere differenziato in due accezioni distinte: quella di copertura biofisica della superficie terrestre e quella di uso del suolo come interazione tra uomo e copertura artificiale. Quando si parla di consumo di suolo si intende il passaggio da superficie naturale a copertura artificiale, come ad esempio edifici, capannoni, strade asfaltate o sterrate, piazzali, aeroporti, ferrovie e altre infrastrutture. Il consumo di suolo netto viene valutato sulla base del suo aumento connesso a quello delle aree agricole, naturali o semi-naturali, grazie alle opere di recupero.

Studio di Ingegneria e Architettura

Contro la maledizione del consumo di suolo

Il continuo consumo di alcuni dei terreni agricoli di maggior valore al mondo nel processo di urbanizzazione del pianeta ha come conseguenza una costante riduzione della densità degli insediamenti urbani. Di questo passo la superficie coperta da insediamenti urbani potrebbe aumentare a più di 3 milioni di kmq entro il 2050, una crescita che potrebbe minacciare le forniture alimentari mondiali. E dal momento che i terreni agricoli più intensamente coltivati si trovano vicino le città, gran parte di questi ulteriori 2 milioni di kmq riguarda il suolo agricolo più produttivo. L’attuale urbanizzazione senza freni potrebbe quindi minacciare l’approvvigionamento alimentare mondiale in un momento in cui la produzione alimentare è già non è al passo con la crescita della popolazione. Tuttavia la crescita a bassa densità può anche essere evitata. La chiave di questa strategia di densificazione è il numero di persone che possono accedere al trasporto pubblico.

La mission dello studio di architettura a L’Aquila e Pescara è quella di proporre nuove strategie urbanistiche che riducano drasticamente il consumo incontrollato del suolo. Prendendo in esame città funzionali come Johannesburg e New York, che hanno saputo gestire in modo sostenibile la rapida crescita demografica, lo studio Memede ha avanzato una serie di soluzioni possibili per contenere il problema. Una prima soluzione sarebbe quella d’incrementare il servizio di trasporto pubblico, scoraggiando l’uso dell’automobile privata, e quella di creare città policentriche che non concentrino la densità in un unico nucleo urbano.

Chiaramente questo impegno globale dovrebbe essere in primis sostenuto e incentivato dalle istituzioni, mediante delle normative che controllino il consumo del suolo e una pianificazione urbanistica preliminare, ma che invece sembrano essere sempre più distanti dalla questione e sempre più inefficaci. Fondamentale è inoltre la sensibilizzazione cittadina, che aumenterebbe la consapevolezza dei singoli nella vita di tutti i giorni, evitando così gli sprechi dell’energia domestica. Il cosiddetto Rethinking Energy ha inoltre mostrato i vantaggi economici che deriverebbero dall’impiego di energie rinnovabili.