Studio di Ingegneria e Architettura
Contro la maledizione del consumo di suolo
Il continuo consumo di alcuni dei terreni agricoli di maggior valore al mondo nel processo di urbanizzazione del pianeta ha come conseguenza una costante riduzione della densità degli insediamenti urbani. Di questo passo la superficie coperta da insediamenti urbani potrebbe aumentare a più di 3 milioni di kmq entro il 2050, una crescita che potrebbe minacciare le forniture alimentari mondiali. E dal momento che i terreni agricoli più intensamente coltivati si trovano vicino le città, gran parte di questi ulteriori 2 milioni di kmq riguarda il suolo agricolo più produttivo. L’attuale urbanizzazione senza freni potrebbe quindi minacciare l’approvvigionamento alimentare mondiale in un momento in cui la produzione alimentare è già non è al passo con la crescita della popolazione. Tuttavia la crescita a bassa densità può anche essere evitata. La chiave di questa strategia di densificazione è il numero di persone che possono accedere al trasporto pubblico.
La mission dello studio di architettura a L’Aquila e Pescara è quella di proporre nuove strategie urbanistiche che riducano drasticamente il consumo incontrollato del suolo. Prendendo in esame città funzionali come Johannesburg e New York, che hanno saputo gestire in modo sostenibile la rapida crescita demografica, lo studio Memede ha avanzato una serie di soluzioni possibili per contenere il problema. Una prima soluzione sarebbe quella d’incrementare il servizio di trasporto pubblico, scoraggiando l’uso dell’automobile privata, e quella di creare città policentriche che non concentrino la densità in un unico nucleo urbano.
Chiaramente questo impegno globale dovrebbe essere in primis sostenuto e incentivato dalle istituzioni, mediante delle normative che controllino il consumo del suolo e una pianificazione urbanistica preliminare, ma che invece sembrano essere sempre più distanti dalla questione e sempre più inefficaci. Fondamentale è inoltre la sensibilizzazione cittadina, che aumenterebbe la consapevolezza dei singoli nella vita di tutti i giorni, evitando così gli sprechi dell’energia domestica. Il cosiddetto Rethinking Energy ha inoltre mostrato i vantaggi economici che deriverebbero dall’impiego di energie rinnovabili.